domenica 5 settembre 2010

OGGI IL PAPA A CARPINETO ROMANO


Il nostro amato Santo Padre oggi sarà a Carpineto Romano sulle orme del suo grande predecessore Leone XIII. Quando si fa il nome di questo pontefice vissuto alla fine del XIX secolo si pensa subito alla "Rerum Novarum", la prima enciclica sociale che un papa abbia mai scritto.

Grande attesa, dunque, per quello che il Santo Padre dirà oggi e che, presumibilmente, sarà legato, visti anche i tempi, ad una tematica socio-economica.

Speriamo che politici ed economisti prendano appunti.....


SGN

PAPA BENEDETTO E LA STORIA

“Sì, la memoria storica è veramente una “marcia in più” nella vita, perché senza memoria non c’è futuro. Una volta si diceva che la storia è maestra di vita! La cultura consumistica attuale tende invece ad appiattire l’uomo sul presente, a fargli perdere il senso del passato, della storia; ma così facendo lo priva anche della capacità di comprendere se stesso, di percepire i problemi, e di costruire il domani. Quindi, cari giovani e care giovani, voglio dirvi: il cristiano è uno che ha buona memoria, che ama la storia e cerca di conoscerla.”

Queste parole sono state pronunciate da papa Benedetto XVI il 4 luglio durante l’incontro con i giovani presso la Cattedrale di Sulmona durante la visita del Sommo Pontefice nella città abruzzese.
In particolare, la frase che è stata messa in neretto ha un’ importanza fondamentale: infatti in essa viene evidenziato un legame tutto particolare fra la vita cristiana e la memoria storica. Da questa espressione si evincono chiaramente tre aspetti.

1) Il cristiano ha buona memoria: non si può essere veri cristiani senza essere legati alla storia, alla propria storia, non si può essere veri cristiani senza “fare memoria”. Si, perché il Padre, che con la creazione ha dato inizio alla storia e che ha guidato Israele lungo la storia, ha voluto che il Figlio si incarnasse nella storia e lo Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio agisce lungo la storia, nella Chiesa. Si potrebbe obbiettare che il cristiano punta alla santità, al di là di tutto, e santi si diventa solo agendo nel presente quindi perché guardare al passato? Non è forse una perdita di tempo? La risposta viene da quanto scritto sopra: senza la memoria di quanto compiuto da Dio nel passato non possiamo neanche sapere cosa significa essere cristiani. Si potrebbe dire: santi nel presente con radici nel passato. Il passato ci aiuta e ci da le basi per aderire a Cristo che agisce nel presente.
2) Il cristiano ama la storia. Si, ama la storia perché ama Dio e ama vedere i modi sempre uguali e sempre nuovi attraverso i quali Dio agisce nella storia. Si perché Dio ha sempre agito e guidato la storia, in particolare ha sempre agito nella sua Chiesa nelle strade della storia. Quello che Dio ha fatto in passato non lo possiamo rinnegare perché è opera delle sue mani allo stesso modo di quanto fa adesso e farà nel futuro. Un esempio su tutti è la questione sull’ermeneutica del Concilio Vaticano II. In tanta parte dei cristiani del giorno d’oggi e in special modo nel clero (che ahimè e molto poco preparato culturalmente) si è instillata la falsa idea che prima del Concilio la situazione della Chiesa era tragica. Essi sostengono che dopo il Concilio la Chiesa è più vera, è più se stessa, quasi che Dio si sia rifiutato di guidarla per un po’ di anni fino al Concilio Vaticano II, da lì in poi ha ripreso a condurla. Ma ciò non può essere: Dio guida sempre la Sua Chiesa e sempre quello che accade nella storia della Chiesa è sostenuto dalla mano di Dio. Il rifiuto della storia preconciliare che noi cristiani moderni abbiamo è dovuto al fatto che noi non l’amiamo e ci vergogniamo di essa, ma allora vuol dire che ci vergogniamo di Dio che è colui che guida la storia della sua Chiesa. E’ bene dire però che questa guida da parte di Dio non si manifesta nelle scelte politiche dove ci sono stati anche grossi errori da parte degli uomini di Chiesa, ma si manifesta nel suo percorso religioso, specie nel campo teologico, nel campo liturgico e in quello pastorale, dove tutto deve essere interpretato nella più rigorosa continuità perché espressione dei modi diversi ma sempre validi del farsi presente di Dio nella storia.
3) Qui si innesta la problematica legata alla terza affermazione fatta dal Santo Padre: il crisitiano cerca di conoscere la storia. Questo a mio parere è il problema centrale. Il Cristiano non cerca di conoscere la storia perché non la ama e non la ama perché non la conosce. Questo apparente gioco di parole nasconde in se un grande dramma che è quello del laicismo moderno massone e marxista che, agendo ormai da padrone nelle scuole d’Europa e del mondo, falsificando ad arte, fa apparire la storia della Chiesa un ammasso di nefandezze. Dobbiamo ribellarci a questo con tutto noi stessi! Coloro che hanno portato morte e distruzione, che hanno ridotto in povertà intere nazioni, questi osano accusare la Chiesa di Cristo? Dobbiamo combattere e non dobbiamo permettere questo attacco. Per questo dobbiamo studiare la storia guardando in faccia la verità e dobbiamo contrastare l’insegnamento errato che ne viene fatto a scuola, non dobbiamo più aspettare e stare a guardare! Sogno che in ogni parrocchia nascano centri di cultura cattolica per dare ai giovani degli strumenti per una più corretta conoscenza della realtà dei fatti. Il Signore in questa epoca ci chiama tutti ad un approfondimento della nostra cultura cristiana perché è sul piano della cultura che si gioca la battaglia della fede. Il nuovo dicastero per la Nuova Evangelizzazione dovrebbe proprio servire, fra l’altro, da coordinamento per questo progetto. Dopo questo sforzo potremmo tornare ad amare tutti la nostra meravigliosa storia Cristiana e quindi ancora di più la Chiesa di Cristo che è una santa cattolica apostolica e fondata su Pietro cioè sul Papa che in questi anni è Benedetto XVI che è colui che guida e ispira tutti noi con il suo esempio e la sua parola. Grazie Signore per avercelo donato e conservalo a lungo a guida della tua Chiesa!

SGN